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Finanziati tre progetti dal PNRR

Sono tre i progetti finanziati dal PNRR presentati dal nostro Consorzio, per un valore complessivo di due milioni e mezzo di euro. Si tratta di due Centri del Riuso, a Saluzzo e Fossano, e 35 distributori automatici di materiali di sacchi per la raccolta “porta a porta” a servizio dell’intero territorio.

I progetti sono stati presentati nell’ambito della linea d’intervento dedicata al miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, nell’ambito della quale il Consorzio aveva presentato alcune domande di finanziamento per un totale di 6.800.000 euro.

Tra i progetti non finanziati per indisponibilità di risorse ci sono la fornitura di 15 compostiere di comunità elettromeccaniche; i Centri del Riuso da realizzarsi a Savigliano e Racconigi; i lavori di ampliamento e riqualificazione delle isole ecologiche di Cavallermaggiore, Savigliano, Fossano, Racconigi, Manta; la realizzazione di una nuova isola ecologica a Frassino.

I distributori automatici di materiali di sacchi per la raccolta “porta a porta”. 

Uno dei progetti finanziati consiste nell’installazione di distributori automatici di sacchi per la raccolta differenziata di umido, imballaggi in plastica e secco residuo, da collocare presso 28 Comuni del territorio, con un numero di abitanti superiore a 1.000, per un totale di 35 macchinari. Nei Comuni interessati dall’intervento sono già stati individuati i potenziali punti di collocazione delle attrezzature. Il progetto nel suo complesso ha un valore economico di 725 mila euro.

Il Centro del Riuso a Saluzzo

L’intervento, per un valore di più di 880 mila euro, prevede la realizzazione di un Centro del Riuso ex novo nel Comune di Saluzzo, a circa 150 m dall’Isola ecologica. Il fabbricato avrà una superficie coperta pari a 600 metri quadrati di cui 420 dedicati ad area espositiva attrezzata con scaffalature modulabili per facilitare la visibilità e ampliare le superfici espositive. A livello operativo, il Centro del Riuso potrà ricevere direttamente dagli utenti i beni che, ancora in buone condizioni e riutilizzabili, possono avere buone opportunità di riutilizzo da parte di altri cittadini. Inoltre, per favorire il flusso di beni destinati al riuso, gli operatori addetti alla guardiana dell’isola ecologica illustreranno agli utenti la possibilità di avviarli al riutilizzo con eventuale deposito in zona dedicata per il successivo avvio ai centri del riuso, alternativamente a destinarli come rifiuto. Saranno quindi ammessi al Centro del Riuso sia i beni provenienti direttamente dagli utenti del territorio di CSEA che quelli in arrivo dalle isole ecologiche del territorio del Consorzio. Gli oggetti saranno esaminati e, in caso di positiva valutazione, catalogati e destinati all’area espositiva. Nel suo complesso l’intervento mira a raggiungere due obiettivi: il primo, ambientale, è la sottrazione al ciclo dei rifiuti di beni che hanno ancora buone, a volte ottime, possibilità di riuso. Il secondo obiettivo, sociale, si concretizzerà con l’affidamento della gestione del Centro a cooperative sociali e organizzazioni di volontariato, favorendo così inserimenti lavorativi di personale svantaggiato.

Il Centro del Riuso a Fossano

L’intervento, per un valore di più di 880 mila euro, prevede la realizzazione di un Centro del Riuso ex novo nel Comune di Fossano, in un’area contigua all’isola ecologica. Il fabbricato avrà una superficie coperta pari a 500 metri quadrati e sorgerà dove attualmente è presente un depuratore comunale dismesso. L’intervento coniugherà il riordino dell’area in disuso, così recuperata, e la realizzazione del nuovo Centro, per la creazione di un polo del recupero. Il Centro del Riuso a Fossano, come quello di Saluzzo, potrà ricevere beni che, ancora in buone condizioni e riutilizzabili, possono avere buone opportunità di riutilizzo da parte di altri cittadini. Anche in questo caso, a fianco del beneficio ambientale si svilupperà un obiettivo sociale, che si concretizzerà con l’affidamento della gestione del Centro a cooperative sociali o a organizzazioni di volontariato, favorendo così inserimenti lavorativi di personale svantaggiato. Ulteriore inclusione potrebbe aver corso in un secondo tempo, attrezzando il laboratorio del centro a “officina del riuso”, in cui operatori qualificati affianchino personale svantaggiato nel dare nuova vita a beni riparabili con piccoli interventi o a creare oggetti artistici con parti di essi, il tutto in alternativa dell’avvio al ciclo dei rifiuti.