Progetto senza titolo(45)

La pulizia delle città dopo le manifestazioni

I rifiuti da spazzamento stradale raccolti dalle autospazzatrici o manualmente contribuiscono alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, ma solo quando sono avviati a recupero: spazzare e portare in discarica, non conta ai fini della differenziata.

Aumenta il recupero dei rifiuti da spazzamento

Secondo il rapporto “Il Riciclo in Italia 2022”, realizzato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e presentato in occasione della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo “L’eccellenza del riciclo e le sfide future”, promossa dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile in collaborazione con CONAI, con Pianeta 2030 del Corriere della Sera, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di ISPRA, in Italia cresce la raccolta dei rifiuti da spazzamento stradale. Tra il 2016 e il 2020 è raddoppiata, da 215 a 422 kt.  Tuttavia, una quota ancora significativa è conferita in discarica senza alcun tipo di pretrattamento.

Cosa succede nel nostro territorio: il caso del Carnevale di Saluzzo

Anche nel nostro territorio, a seguito degli eventi pubblici, è fondamentale l’impegno di personale e mezzi per la pulizia. Per lasciare le strade pulite e decorose, e nel più breve tempo possibile. Un caso emblematico è quello dell’impegno di personale e mezzi per la pulizia dopo la sfilata dei carri allegorici a Saluzzo. Tutte le risorse sono state impiegate dalle sette di sera all’una di notte, dopo la sfilata, con 8 operatori muniti di soffiatore; 5 autisti con spazzatrici (2 da 6 mc e 2 da 4 mc), e 2 operatori con 1 compattatore da 10 mc.

Le spazzatrici hanno effettuato due scarichi ciascuna e il compattatore uno scarico, per un totale di circa 3.000 chili di materiale da spazzamento raccolto e avviato al trattamento per il recupero sabbia.

Come avviene il recupero delle terre da spazzamento

La maggior parte del materiale recuperato è costituito da inerti. Secondo i dati del Gruppo Esposito (www.gruppoesposito.it), il 61% del totale dei rifiuti diventa sabbia, ghiaia e ghiaia fine: materiali certificati CE, conformi con il test di cessione degli inquinanti e con le norme tecniche UNI, che tornano sul mercato come materie prime da utilizzare per la produzione di calcestruzzo, malte, prefabbricati e asfalto. Il 14% è invece composto da fanghi disidratati recuperabili in fornaci o cementifici. I rifiuti organici, principalmente foglie, costituiscono il 10% delle terre di spazzamento e vengono avviati a compostaggio o al recupero di energia. Un altro 14 è costituito da rifiuti misti, smaltiti in discarica o inceneriti. Mentre circa lo 0,1% è costituito da materiali ferrosi a recupero in impianti metallurgici (fonte: economiacircolare.com)